La redazione di Identitario ringrazia gli amici del Centro Studi Primo Articolo, che hanno gentilmente concesso la ripubblicazione di questo articolo di Roberto Giacomelli.
Europa Potenza
La missione di chi non si arrende al Pensiero Unico è la creazione di un’alternativa culturale efficace e attraente, ovverosia vivificare con archetipi eterni e nuovi miti l’immaginario di popoli altrimenti destinati all’annullamento. Per scongiurare la scomparsa delle genti del continente sostituite da popoli diversi e distanti, si deve creare una nuova coscienza che unisca gli europei e li proietti verso un futuro di potenza, quanto lo è stato il passato da conquistatori e civilizzatori.
Le rivoluzioni nascono da visioni suggestive ed immaginifiche, dall’impeto di élite che coinvolgono le masse con messaggi incendiari, dall’entusiasmo di coloro che sanno ancora sognare. Prima dei rivolgimenti politici e sociali si agitano le idee rivoluzionarie, nuove culture evocatrici di forze sepolte nel profondo che vengono vivificate da simboli potenti.
I laboratori delle idee forti sono le fucine della cultura antagonista, i luoghi della formazione dei ribelli che si battono per realizzare il sogno dell’Europa nuovamente faro di civiltà.
Cultura che incendia
Senza cultura nessuna rivoluzione e senza formazione nessuna cultura rivoluzionaria: il fronte identitario europeo si slancia in questa direzione per dare nuova vita alle idee che mossero il mondo. Una nuova disciplina si affaccia sul teatro della lotta per la libertà: è la Psicopolitica, l’interpretazione dei messaggi politici, dei flussi elettorali, tramite l’analisi delle emozioni.
Le scelte politiche non sono frutto di attenta riflessione, di dotte elucubrazioni, ma di pulsioni che spingono dal profondo dell’inconscio. Le emozioni, fattori fisiologici fatti di neurotrasmettitori che influenzano percezione e cognitività, determinano il comportamento dei cittadini di fronte ai partiti e al voto elettorale.
Politica delle emozioni
Dal latino e movere andare verso, le emozioni condizionano la vita degli esseri umani, sapere evocare emozioni travolgenti scatena l’entusiasmo, generare il terrore provoca invece la fuga dalla realtà. L’esperimento di psicologia sociale messo in atto durante il biennio dell’epidemia influenzale, dimostra il potere della paura e la sua efficacia nella manipolazione delle masse.
Ricompensa e punizione nel migliore stile cinese non lasciano spazio al pensiero lucido, alla libertà di scelta, all’autodeterminazione. Chi controlla le emozioni controlla il potere, spinge i cittadini ignari degli occulti meccanismi a comportamenti facilmente influenzabili e prevedibili. Le limitazioni della libertà, la distruzione della dignità, le umiliazioni vengono accettate come imperscrutabile volontà divina.
L’emergenza continua e lo stato di crisi cronico, creati ad arte dal Sistema, provocano un quadro depressivo di massa, che induce a alla rinuncia ai diritti civili e all’astensionismo elettorale, forma patologica di rinuncia e rassegnazione.
Ribelli del nuovo millennio
L’economia ha sostituito la politica, la disinformazione la cultura, l’indifferenza la passione ed il coraggio. I ribelli del nuovo millennio devono saper leggere i messaggi subliminali, le espressioni corporee, svelare i disegni del capitalismo della sorveglianza, usare strumenti potenti e indispensabili per la lotta politica.
Sfuggire alla suggestione che incatena le coscienze e le rende inermi è compito delle avanguardie culturali, di chi protegge il popolo dalla schiavitù. La Psicopolitica studia la persuasione occulta, le strategie mentali e le tecniche di comunicazione, il bagaglio del militante del fronte della ribellione alla tirannide del denaro. Il pensiero progressista e liberista ha distrutto la civiltà europea e dissolto la volontà di potenza di popoli che hanno scritto la Storia, oggi stanchi e ideologicamente disarmati.
La conquista del futuro è nell’uso di tecniche al passo con i tempi, conoscere le dinamiche inconsce che influenzano le scelte politiche è il primo passo verso la sconfitta del nemico e la conquista della libertà.
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