La nostra lotta per l’Europa

Set 20, 2023

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Proponiamo al pubblico italiano, come già fatto dall’Institut Iliade, il discorso pronunciato da Nicolas Pradines – l’11 giugno 2022 – a Casaggì Firenze. Con queste parole, il giovane identitario francese presentava la sua attività presso la “Promozione Dante Alighieri”, scuola di Formazione annuale messa in campo dall’Iliade. 

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«Esistere è combattere ciò che mi nega»: questa è probabilmente la citazione più appropriata di Dominique Venner a cui posso collegare il mio impegno nella lotta per la nostra identità.

Faccio parte di coloro che, come molti, si sarebbero accontentati di vivere una vita ordinaria senza preoccuparsi del futuro della nostra civiltà, se quest’ultimo non fosse stato seriamente minacciato. Ma i tempi non sono più quelli di una volta.

Nutrendo fin dall’infanzia un’ammirazione per le grandi figure della nostra lunga storia europea, per i valori e le virtù che esse incarnano, mi resi conto che il nuovo mondo che si stava delineando voleva cancellare questi modelli e tutto ciò che aveva reso grande la nostra civiltà.

Disgustato dal generale rinnegamento nei confronti del nostro continente, dal risalto dato alla viltà e alla debolezza, in reazione a questa distopia, ho scelto di agire prendendo parte alla lotta per la nostra identità, come per definirmi di fronte al mondo dell’onnipresente bruttezza, e di rispondere alla chiamata del dovere, come tanti altri della mia generazione.

Infatti, una parte crescente della nostra generazione è ben consapevole del carattere inestimabile e sacro dell’eredità comune della civiltà lasciataci in eredità dai nostri antenati e di cui siamo di fatto i depositari. Questo patrimonio ci è stato dato con la responsabilità di dimostrarci degni di esso, per quanto ci è possibile, per preservarlo e trasmetterlo alle generazioni che ci seguiranno.

Per intraprendere questa riconquista dell’identità, è necessario assicurarsi di avere le basi teoriche. Proprio questo è lo scopo della formazione proposta dall’Istituto Iliade. Questa formazione si svolge nell’arco di un anno accademico. Ogni classe è composta da una ventina di studenti selezionati attraverso un colloquio, riunendo così persone già impegnate in vari movimenti, che hanno tutte a cuore la difesa di ciò per cui siamo ciò che siamo, dei nostri valori e delle nostre tradizioni.

Una vera e propria formazione metapolitica, suddivisa in cinque fine settimana tematici che permettono agli ascoltatori di acquisire le basi o di completare le proprie conoscenze sulla Storia dell’Europa. Le varie tematiche sono: i fondamenti delle nostre radici greche e romane, la Storia delle idee, la geopolitica e i pensieri non conformi. Le conferenze tenute da eminenti relatori dell’Istituto forniscono i princìpi necessari e i riferimenti utili per l’approfondimento personale.

Ogni classe inizia eleggendo un mentore. La nostra classe, l’11ª, ha scelto di porsi sotto l’egida di Dante Alighieri, «Il sommo poeta», in omaggio alla sua eredità, per l’anniversario dei sette secoli dalla sua morte. Padre della lingua italiana e fondatore della sua identità, il suo impegno è stato totale e ci ricorderà sempre che il pensiero accompagna l’azione.

Per stimolare la coesione del gruppo, una delle sessioni si svolge fuori città, su iniziativa degli studenti, permettendo di stringere legami più stretti attraverso attività culturali regionali basate sul trittico caro all’Istituto: “la natura come base, l’eccellenza come fine, la bellezza come orizzonte”.

Al di là della formazione teorica, è un vero e proprio spirito di coesione quello che si crea tra i membri delle classi, e i legami dureranno a lungo dopo il programma iniziale. Perché la formazione non è un fine in sé, ma un mezzo per forgiare le armi necessarie alla battaglia culturale che vogliamo condurre. Prendendo esempio dalle nostre figure tutelari, gli studenti sono chiamati a tradurre il loro impegno in azione producendo un’opera personale che possa essere utilizzata dall’Istituto Iliade, sotto forma di articolo, evento o qualsiasi altra iniziativa personale.

È effettivamente importante concentrarsi sull’azione: di fronte alle minacce che gravano sulla nostra civiltà, non è il momento di compiacersi e di sognare la bellezza di un mondo scomparso, senza partecipare alla vita della città. Rifiutandoci di essere spettatori, stiamo diventando attori della nostra storia. Rifiutando lo status di consumatore, aspiriamo alla creazione al servizio dei nostri valori. Senza però voler ricreare invano ciò che è esistito, ma ritrovando lo spirito originario che ha permesso di edificare questo mondo, intorno a ciò che ha sempre avuto e sempre avrà valore. Per non doverci vergognare dinanzi a coloro che ci hanno preceduto e per poter dire come gli spartani: «Noi siamo ciò che voi foste, noi saremo ciò che voi siete».

Per i giovani europei, vi sono tanti modi diversi per agire. Ognuno può operare secondo i propri talenti e le proprie aspirazioni. La rete delle classi successive dell’Istituto Iliade permetterà pertanto di mettere insieme queste competenze per lavorare in sinergìa.

Infine, vogliamo mantenere la speranza. Convinciamoci del risveglio degli europei auspicato da Dominique Venner e dedichiamoci al suo avvio.

Dominique Venner, il Samurai di Roma

Terminerò con un aneddoto sulla speranza. Speranza che ho quasi perso una volta, una sera del novembre 2018. Ci eravamo recati, con il coro di cui faccio parte, su un crinale non lontano da Verdun, Les Éparges, luogo di sacrificio e di eroismo nella Grande Guerra Civile Europea. Si trattava di rendere omaggio al nostro poeta Maurice Genevoix, che combattè in quel luogo, e ai nostri antenati caduti sul Campo dell’onore, cantando di nuovo i canti che erano stati intonati da loro un secolo prima, e così facendo, ravvivare la loro memoria.

Dopo l’esibizione, rammaricandomi dello scarso interesse che il centenario di questa guerra aveva suscitato nei nostri contemporanei e nella trentina di paesani riuniti, il nostro anfitrione mi interruppe: “Ma quello che fate qui è come una scintilla nella notte, e non vale più di un fuoco d’artificio in pieno giorno?” Se la nostra azione di quella sera, rendendo un bellissimo omaggio ai nostri anziani, ha portato fervore e orgoglio agli abitanti delle Éparges, non è stata vana.

Non vi sono azioni inutili, se sono in linea con i nostri valori, e ogni scintilla che facciamo scoccare parteciperà alla lotta per la riconquista. La bellezza, che nasce da un atto, per quanto modesto, è sempre buona da cogliere. Così nel nostro costume, nel nostro atteggiamento, in ogni luogo, accingiamoci a sempre esprimere il nostro entusiasmo nella lotta.

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