INTERVISTA A LORIEN, ARCHIVIO DELLA MUSICA E DELLA CULTURA IDENTITARIA 

Mar 1, 2024

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Alla fine degli anni ’90 del Novecento, quando la musica alternativa – dopo un decennio di sonno – era tornata attivamente a far da colonna sonora ai militanti della giovane destra italiana, si dovette purtroppo constatare che molto del materiale scritto nel trentennio precedente era ormai introvabile. Per colmare questa inaccettabile lacuna, per concedere un futuro alla voce di bardi senza tempo, ecco nascere Lorien.

Oggi, ormai, Lorien rappresenta un’istituzione nel mondo della musica non conforme, un vero baluardo che, di decennio in decennio, continua a occuparsi della salvaguardia di un universo artistico e ideale tutto da preservare. Chi ne furono gli artefici? A chi scoccò la prima scintilla? 

In primis, a Guido Giraudo (già componente degli Amici del Vento), che capì come un importante patrimonio storico e culturale che aveva rappresentato i sogni, le speranze, gli ideali, le illusioni e le disillusioni di tanti giovani stesse svanendo nell’oblio, rischiando di andare perduto, e come, in qualche modo, bisognasse intervenire. Insieme a lui, Claudio Volante, militante e ricercatore appassionato di musica alternativa, e un esperto programmatore informatico. Sollecitati anche dall’allora Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, il compianto Marzio Tremaglia, assiduo sostenitore delle culture “non conformi”, diedero vita – nell’ottobre 1997 – alla “Associazione culturale Lorien – Archivio storico della musica alternativa”. L’8 dicembre successivo, l’Associazione Lorien si presentò al pubblico con il “Concerto del Ventennale”, grande spettacolo di oltre quattro ore tenutosi in occasione dei vent’anni di due gruppi storici della nostra musica – Amici del Vento, appunto, e Compagnia dell’Anello – di cui realizzò un doppio CD e un video.

Una mossa decisiva, senz’altro. Come si è ritenuto di procedere? In che modo si è evoluta Lorien, al volgere dei tempi? 

Nel 1998, ebbero inizio i lavori di raccolta, di archiviazione e soprattutto di digitalizzazione di un tesoro musicale sterminato, dando vita al primo catalogo online di quello che è, con tutta probabilità, il più grande e duraturo fenomeno di cultura sommersa italiano dal Dopoguerra in poi. In questi 26 anni, Lorien è cambiata, passando nel suo nominativo da “Archivio storico della musica alternativa” ad “Archivi storici”. Infatti, nel tempo si sono aggiunti nuovi archivi: quello dei Canti Patriottici, un secondo, della Destra Storica, e un terzo, dedicato a Sergio Ramelli. Dopo la messa online degli archivi musicali e dell’Archivio Ramelli attraverso il suo sito, il prossimo obiettivo sarà di fare lo stesso con il catalogo della Destra Storica. Una volta completata questa fase, porteremo a termine il lavoro di messa a punto del database, in modo da poter aggiornarlo direttamente online e aprire alle collaborazioni esterne attraverso il sito.

Archivio Sergio Ramelli? Diteci di più… 

L’Archivio Ramelli nasce nel 2015, evolvendo pian piano il sito a lui dedicato (www.sergioramelli.it), realizzato in occasione del 40° anniversario della sua morte. Si è iniziato con l’archiviare gli eventi da quell’anno, proseguendo poi a ritroso ricercando e reperendo materiale storico e rendendolo disponibile attraverso il portale. Ecco dunque il libro, gli eventi, l’opera teatrale, il documentario, il fumetto e le intitolazioni, tutto perché la storia e la memoria di Sergio possano essere conosciute, condivise e onorate il più ampiamente possibile.

Un lavoro in continua progressione, dunque. Un’interazione fra mille realtà diverse, dalle case editrici a quelle discografiche. Come Lorien ha affrontato l’ingresso nel Duemila? 

La musica alternativa, come tutte le forme musicali che si sviluppano in precisi contesti (popolari, di lavoro, di guerra, o di forti tensioni sociali), ha la caratteristica di nascere spontaneamente. Come dal popolo sorsero i canti patriottici, dai soldati quelli di guerra, dai militanti politici si ebbe la musica alternativa. È proprio seguendo questo principio che l’Associazione, nella prima metà degli anni Dieci del Duemila, ha esteso il proprio archivio alla musica tradizionale e patriottica, dando inizio a una metodica ricerca di documenti d’epoca tesi a riscoprire e valorizzare un patrimonio musicale che in gran parte stava cadendo nell’oblio. Ciò ha consentito a Lorien di essere conosciuta da un pubblico più variegato, divenendo fonte da consultare per i ricercatori al pari di istituzioni più accreditate. Sempre negli anni Dieci, poi, l’Associazione ha acquisito ciò che restava degli archivi della Federazione Provinciale di Torino del M.S.I. prima e di Alleanza Nazionale dopo. Questo materiale, unito ad altro già in possesso, ha permesso la creazione di un archivio storico della destra italiana che, grazie alle acquisizioni e alle donazioni che continuano ad arrivare, è diventato un punto di riferimento, proprio come l’archivio della musica alternativa.

“Siamo lontani, siamo tutti vicini / e lanciamo tra le stelle i nostri canti assassini”, cantava Massimino. Nel tempo della morte delle idee, la musica alternativa continua ad aggregare anime ardenti. Quale appello vuole rivolgere Lorien in proposito?  

Lorien nacque per preservare una storia che si stava perdendo, e l’obiettivo principale, pur dipanato su diversi archivi, tale è rimasto. A questo scopo, chiediamo a tutti di aiutarci, appellandoci soprattutto a chi avesse nastri, registrazioni, testimonianze, materiale cartaceo: non lasciate queste tracce sopite nei cassetti o negli scantinati o dimenticate nelle soffitte; non fatele, insomma, andare perdute. Contattateci tramite i nostri canali – il sito ufficiale, la pagina Facebook, i canali Telegram e Instagram, il canale YouTube “Decumano del Sud” (www.youtube.com/@DecumanodelSud). Mettetele a disposizione o donatecele, perché, a Lorien, le cose del passato vivono ancora. La tradizione è cultura. La cultura è memoria. La memoria è tradizione. E noi qui rimaniamo.