Il caso Salis e la beatificazione del Pd: un pietoso teatrino delle miserie umane

Apr 19, 2024

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Il caso Salis ha addirittura mobilitato Sergio Mattarella, che con solerzia liquirizia ha mostrato la sua solidarietà al padre della nostra connazionale, detenuta nelle galere ungheresi. Non ci risulta che il PdR abbia mostrato altrettanto interesse per gli oltre 2660 detenuti Italiani all’estero ed il fatto che si sia prestato all’ennesima strumentalizzazione politica della vicenda, dunque, è ulteriore conferma all’ambiguità di tale personaggio.

Ilaria Salis: chi è e di cosa è accusata | Vanity Fair Italia

I giornali hanno ben posto l’attenzione sulle condizioni detentive della maestra tutta falce e manganello, sulle manette e le catene ai piedi, glissando sulle ragioni che vedono Ilaria Salis accusata di reati gravissimi. La comunista in trasferta è appartenente alla “Banda del martello”, un gruppo che in Germania è considerato terrorista e che ha la sua ragione sociale nell’andar a spaccar teste a militanti di destra con l’intento di dissuaderli dal fare attività politica.

I media allineati legati alla sinistra di potere l’hanno dipinta come una novella Santa Maria Goretti, una martire per la democrazia e l’antifascismo, ostaggio del regime di Viktor Orban. Un magistrato italiano che si è interessato alla vicenda ha ricordato come il trattamento riservato alla Salis non sia poi così diverso da quello delle autorità carcerarie italiane. Tutti infatti ricorderanno i processi di mafia o di terrorismo, quando i condannati come Buscetta e Riina erano condotti di fronte al giudice in manette; non portavano le catene ai piedi, ma erano legati in fila con una catena per poi finire nelle gabbie dei tribunali come bestie feroci. Non ci risulta che i giornali campioni di giustizialismo o garantismo a correnti alterne ne abbiano fatto menzione, ma tant’è.

Il caso Ilaria Salis - Tempi

La politicizzazione della faccenda per mettere in difficoltà Meloni amica del governo “fascista” di Orban, oltre ad aver messo in cattiva luce i rapporti tra Italia ed Ungheria, ha anche irrigidito le autorità giudiziarie magiare, che hanno rifiutato di concedere i domiciliari a Ilaria Salis, per il rischio che potesse fuggire in Italia. Il PD poi, in sbandamento totale, ha anche avuto la brillante idea di paventare una sua candidatura alle Europee per farne l’ennesima pietosa icona dell’antifascismo militante, e di scarcerarla attraverso l’immunità parlamentare qualora eletta. La candidatura di una che va in giro per l’Europa per fare missioni punitive con la “Hammerband” non è proprio il massimo dell’arguzia politica e le spaccature all’interno del Partito della Schlein si sono subito rese palesi.

Ilaria Salis: storia della lotta per la libertà e di un padre coraggioso

Il padre della maestrina antifa è riuscito a fare anche di peggio, accusando la Meloni di non essersi interessata adeguatamente alla vicenda, considerando il suo comportamento “surreale”. I figli saranno anche piezz e’ cor’, ma quando si guarda il livello di certi genitori non è difficile capirne poi i risultati.  Mentre in Italia si cerca ancora goffamente di far passare la Salis come una martire e nel PD è tutta una gara di errori sesquipedali sulle opportunità di una sua candidatura alle elezioni europe, dall’Ungheria arriva una doccia fredda: Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs ieri è intervenuto con parole molto chiare sulla vicenda: «Dobbiamo chiarire che nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una specie di ring dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte. E no, nessuna richiesta diretta del governo italiano (o di qualsiasi altro importante media) al governo ungherese renderà più facile la difesa della causa di Salis, perché il governo, come in qualsiasi altra democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali».

Schlein vede il padre di Ilaria Salis: trattativa per la candidatura alle europee con il Pd | Il Foglio

Una dichiarazione che dovrebbe mettere il punto definitivo sulla questione e dove la sinistra ed i suoi giornali, se si fossero mossi maniera meno chiassosa e capziosa, avrebbero ottenuto più risultati per la Salis. Chiediamo al Presidente Mattarella o al circo Barnum di tutto il PD, se un caso del genere avesse coinvolto qualche ragazzo o ragazza di estrema come avrebbero agito… Avrebbero montato il solito teatrino col Governo amico dei fascisti, se solo le nostre istituzioni si fossero mobilitate per un nostro connazionale. Ragion per cui non nutriamo nessuna empatia o rispetto per la maestrina antifa, men che meno per suo padre e per il ruolo come al solito da vomito svolto dalla stampa della sinistra di regime, col solo scopo di creare attrito tra due governi di Paesi amici. La maestrina verrà giudicata dai giudici ungheresi, con l’augurio che possa scontare il massimo della pena per i reati commessi e che resti in galera per un bel po’.

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