Come ogni storia, quella di Casarhéa (con l’accento acuto, ci tengono a ribadirlo) ha avuto un passato – uno stupendo passato, a onor del vero – onorando la cui eredità i militanti più giovani marciano ogni giorno sulle tracce di chi già condivise il medesimo Destino, il medesimo Stile. Ma anche un presente vivacissimo e attivo, per Belluno, per l’Italia.
Casarhéa, dunque. Una strada che parte da lontano…
Assolutamente. Intorno agli anni Duemila, la sezione portava il nome di Casadurden, uno dei primi centri sociali di destra del nuovo millennio, punto di riferimento e porto franco per tutto il Triveneto. Lì, in quell’oasi di libertà, si incontravano, scandendo i vari incontri con conferenze, cene, concerti ed eventi, gli identitari di ogni dove, anche appartenenti a diverse sigle, per uno scambio di idee e ideali costruttivo e maturo che oggi, purtroppo, non sempre è possibile. L’esperienza di Casadurden termina intorno al 2018 e, sulle sue ceneri ancora ardenti, rinasce immediatamente Casarhéa, che ne raccoglie il testimone, ma al contempo si rinnova nelle modalità e nella comunicazione, grazie anche all’avvento dei social media.
Il vecchio e il nuovo, le origini e il futuro che si incontrano: un’unica Comunità, diversi capitoli di storia militante. Perché Casarhéa? Perché questo nome?
Casarhéa – Spazio Identitario nasce da un manipolo di giovani simpatizzanti del primo movimento d’Italia, Azione Studentesca, che, in cerca di uno spazio nel bellunese, hanno incrociato le loro strade con quelle della generazione di Casadurden. A simboleggiare la sintesi armonica delle due anime, il nuovo nome ha mantenuto il prefisso “casa”, in onore di quest’ultima, aggiungendovi “Rhéa”, divinità greca, titanide della terra e della fertilità. La figura di Rhéa è stata scelta sia perché la sede sorge nella splendida cornice delle Dolomiti bellunesi, sia per la composizione prevalentemente femminile del suo organico, peculiarità assai rara per gli standard dell’Ambiente.
Come si articola l’attività metapolitica di Casarhéa?
Beh, innanzitutto a livello istituzionale, mediante una rappresentanza comunale e studentesca. A livello prettamente militante, invece, la nostra vita è costellata di azioni, sit-in, flash-mob, banchetti informativi, volantinaggi, articoli pubblicati sui canali social, e molto altro ancora, non trascurando ovviamente le collaborazioni con iniziative culturali di pregio, come – ad esempio – il neonato e incredibilmente curato progetto di Identitario. In generale, l’intero anno a Casarhéa è scandito da conferenze ed eventi culturali, agevolati dalla presenza di un bar presso il cui bancone ci si intrattiene al loro termine. Tuttavia, l’appuntamento più importante rimane indubbiamente Alpes, evento unico sulla scena del Nord Italia…
Alpes? Diteci di più…
Essenzialmente, Alpes è la due giorni di Casarhéa, e, seppure sia solamente alla seconda edizione (abbiamo replicato proprio quest’anno, dopo il primo, grande successo), ha saputo a fine agosto gremirci la sede di persone, provenienti un po’ da tutta la penisola. Quest’anno, l’evento si è aperto con la presentazione del libro “Europa Accelerazione Potenza”, in collaborazione con il Centro Studi KulturaEuropa e Passaggio al Bosco Edizioni. Quindi, ha fatto seguito l’esibizione live dei Decima Balder e, la mattinata successiva, un allenamento fisico curato dalla Comunità Militante Riconquista, ottima premessa dell’escursione pomeridiana tenutasi presso la Valle del Mis. Indubbiamente, si è trattato di un’occasione formativa, tanto per gli organizzatori, che hanno voluto supervisionarne ogni minimo dettaglio, quanto, auspicabilmente, per i partecipanti, che hanno potuto coniugarvi fondamentali linee di vetta con lo svago di una buona musica e la chance di mettere alla prova il proprio fisico.
Idee chiarissime, volontà ferrea, entusiasmo alle stelle: queste le buone gambe che sorreggono il vostro quotidiano assalto al cielo. Quale immagine di voi stessi volete lasciare? Quale spunto ideale al centro della vostra militanza?
In un certo qual modo, Alpes esprime alla perfezione il nostro obbiettivo finale, il fulcro del nostro credo: una società superiore, un’Europa fondata su Tradizione, radici, sangue e suolo, forte, indipendente e sovrana dagli imperialismi che desiderano soffocarla; una missione, la nostra, condivisa da camerati di tutto il continente, ma troppo spesso intralciata da derive liberali, servi di partito, ipocriti, esaltati autoreferenziali e altra feccia. Per noi, ogni militante è perfettamente consapevole che, per la buona riuscita del progetto rivoluzionario, gli è richiesto il meglio di sé stesso, così da ingrossare le fila di un’aristocrazia spirituale volta alla rivitalizzazione della Civiltà Europea dalle spire della debolezza e della schiavitù. Tuttavia, come ogni Rivoluzione, anche la nostra è giusto e doveroso che parta dalla volontà di pochi coraggiosi, e che tale sentimento si infiammi in ogni sezione, tramandato di generazione in generazione fino alla riconquista di ciò che ci appartiene. “Contro la deriva del mondo moderno, nessuna resa”, recita il nostro motto; contro il mondo moderno, oggi e sempre schierati, perché “il domani appartiene a noi!”.