Aretè: viaggio nella Modena identitaria con #percorsimilitanti

Set 30, 2023

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Prende forma, sulle colonne di identitario.org, la rubrica #percorsimilitanti, che passerà in rassegna gli avamposti liberi, le esperienze comunitarie e le realtà che ancora – nonostante l’apatia montante e il diffuso fatalismo – edificano percorsi di lotta e vivono un’Idea. Questa è la prima intervista di una lunga serie…

Aretè – Spazio Identitario nasce in quel di Modena, con il preciso obiettivo di creare una comunità giovanile capace di incidere sul proprio territorio nel solco dei valori della Tradizione. Come fondamenta, il nucleo locale di Azione Studentesca, già presente da anni nel modenese; come obbiettivo, diventare un centro di aggregazione e un punto di riferimento culturale, sull’esempio di numerose altre comunità disseminate in tutta Italia, al contempo ripercorrendo e riscoprendo la storia iniziata nel 1979 con il Centro Culturale Ulixes…

Cosa vi ha spinti a creare Aretè in un territorio come Modena?

È semplice: ciò che ci ha spinto a creare Aretè è esattamente quanto nel 2017 ci portò ad aprire la sezione modenese di Azione Studentesca: il bisogno di dare agli studenti e ai giovani della nostra città uno strumento, un luogo e un’alternativa con cui e per cui combattere, da un lato l’egemonia delle associazioni di sinistra, dall’altra l’omologazione e – ahimé – la brama di mediocrità di tanti nostri coetanei.

Casaggì, La Contea, Herakleios, Barriera e molte altre Comunità: Aretè si lega ad alcune realtà militanti già esistenti in Italia. Cosa avete in comune?

Anche sotto questo punto di vista, Azione Studentesca è stata la nostra bussola. Una bussola – senza dubbio – dalle cui sicure indicazioni abbiamo potuto desumere un percorso di Formazione chiaro e preciso, che inevitabilmente ci ha fatti legare con quelle Comunità che, in anni e talvolta decenni di vita, hanno saputo edificare, sul proprio territorio e con i propri militanti, veri e propri baluardi identitari.

Conosciamo bene le realtà militanti che avete menzionato. Piuttosto, parliamo un po’ del Centro Culturale Ulixes: cosa ci potete dire al riguardo?

Il Circolo Ulixes – un nome che è un programma – nasce nel 1979, frutto della volontà di alcuni militanti storici della destra giovanile modenese di quegli anni. L’intento che lo muoveva era cristallino: promuovere un’informazione controcorrente in un periodo di omologazione feroce, all’insegna di una libertà di pensiero davvero autentica, aliena da qualsivoglia direttiva di partito e impostazione settaria di sorta. Le iniziative del Circolo Ulixes, tese a sviluppare un dibattito vitale e frizzante a Modena e dintorni, hanno nel tempo preso soprattutto la forma della conferenza, ed evento dopo evento diversi temi di attualità sono stati toccati, rivisti attraverso un’ottica dissimile da quella stantia ed imbalsamata tipica dei canali ufficiali.

Meno di un anno fa avete inaugurato la vostra sede: nel frattempo, avete realizzato decine di iniziative, locali e nazionali, unendo l’impegno di strada all’ambito metapolitico e il sindacalismo studentesco alla presenza sul territorio. Come immaginate la fase che vi apprestate ad affrontare?

La gioventù della nostra trincea, con un’eredità così pesante alle nostre spalle e tanto validi modelli ad illuminarci la via, non è né mai sarà una scusa per esitare, indugiare o tentennare. Ci mancherebbe altro. “Areté” – virtù, eccellenza – è non soltanto un nome, ma un carattere distintivo del destino che ci siamo scelti. Perciò, sin da ora, puntiamo a stabilire una tabella di marcia densa ed un calendario ricco, allargando, migliorando, incrementando le nostre attività nel sociale, nel campo dell’aggregazione giovanile e in quello della diffusione culturale. Con alcune grandi sorprese a medio e breve termine… Se dovessimo immaginare i prossimi passi, insomma, non avremmo dubbi: sicuri, pesanti, lenti.

 

 

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