Ardito di nome e di fatto. Riscopriamo Ardito Desio…

Feb 14, 2024

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La redazione di IDENTITARIO ringrazia gli amici della Comunità militante “Coscienza e dovere” per aver concesso la ripubblicazione di questo articolo, già pubblicato su La Miccia

Il destino lo fa nasce il 18 Aprile del 1897 a Palmanova, il paese nato per essere un forte inespugnabile in difesa dei confini orientali della repubblica di Venezia, contro le incursioni turche. Il suo paese è situato nella regione del Friuli-Venezia Giulia, a ridosso delle Dolomiti, che saranno la prima palestra per le ascensioni e lo sviluppo dei molteplici interessi di Ardito Desio, che possiamo definire oltreché ardito – come ci indica il nome – vero e proprio esploratore cioè di “Persona che a scopo di studio effettua una ricognizione diretta di luoghi ignoti o poco conosciuti per poi renderne noti i risultati.”. Vivrà infatti svariate missioni di carattere esplorativo, viaggiando soprattutto tra Africa e Asia. E raggiungerà l’età di 104 anni, vivendo quindi a cavallo tra due millenni, caratterizzandoli nei campi della geologia e della geografia, oltreché dell’alpinismo e dimostrando al mondo la grandezza del genio italiano.

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Durante la Prima guerra mondiale cercherà di falsificare la firma del padre per arruolarsi, ma verrà scoperto e partirà volontario solo dopo aver compiuto la maggiore età, interrompendo per un lungo periodo i suoi studi universitari. Sarà prima impiegato al fronte come portalettere per poi distinguersi nel corpo degli alpini fino a diventare ufficiale e conoscere Italo Balbo. Verrà fatto prigioniero dopo la disfatta di Caporetto e sarà liberato solo alla fine del 1918. Si congedò quindi a fine conflitto con il grado di maggiore e riprese i suoi studi universitari laureandosi negli anni venti proprio con una tesi di laurea innovativa nello studio delle dolomiti. A lui si deve infatti la nascita della cattedra di geografia.

Durante la sua vita operò poi come ricercatore in Libia durante la conquista dell’Impero: questa fu definita da Gaetano Salvemini come uno “scatolone di sabbia”. Frase più sbagliata non poteva esserci. Sarà infatti grazie alla conoscenza fatta con Italo Balbo in trincea che Desio verrà chiamato dall’allora governatore della Libia a cercare giacimenti acquiferi per i coloni italiani. E che la conquista della Libia non fu un insuccesso lo dimostrò proprio Desio, scoprendo che la regione era una ricca riserva di petrolio e gas naturali. Oltreché di discrete quantità di acqua, presente anch’essa nelle profondità del sottosuolo. Per amore di quella terra e per sua vocazione fonderà a Tripoli il museo di storia naturale.

Nel 1926, con Regio decreto, nacque l’Agip (Azienda Generale Italiana Petroli) e, il geologo Ardito Desio, fu il ricercatore che più si dedicò alla Cirenaica, con lo scopo di estrarre petrolio. Nel 1938 iniziò le operazioni ma, il petrolio trovato da Desio si trovava al di sotto dei 2000 m si profondità. L’Italia con il progetto di Desio sarebbe diventata un’enorme potenza. Furono chieste quindi delle sonde più grandi in arrivo dagli Stati Uniti ma la Seconda guerra mondiale interruppe il progetto. Caso vuole che dopo il 25 Aprile del 1945, gli studi e le carte topografiche di Ardito Desio verranno spostate dagli archivi Agip di Milano a Roma,e dopo qualche giorno un gruppo di soldati americani rubò le ricerche fatte da Desio sul petrolio libico.

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Nella sua vita non fu solo un geologo e un geografo, ma anche un rinomato alpinista e guidò infatti la prima scalata sul K2 che si concluse con successo il 31 Luglio del 1954 portando così il tricolore italiano a sventolare sopra gli imponenti 8.611 metri fino ad allora ritenuti irraggiungibili. A questa spedizione prese parte anche Walter Bonatti, e Desio la raccontò in un libro dal titolo “La conquista del K2”. Questi pochi fatti nella vita di Ardito Desio ci possono permettere di comprendere quindi il profilo di guida dal carattere forte, capace di resistere alle temperature più estreme dell’Africa come dei ghiacciai, e portando con sé altre persone, cosa non facile in situazioni dure come quelle elencate, soprattutto se si pensa alla scarsità delle attrezzature allora a disposizione delle persone, ulteriormente in difficoltà quindi.

Viaggerà poi alla volta della catena montuosa dell’Himalaya, visiterà il Polo sud, e per tutta la vita continuerà le sue ricerche e ascensioni per i molteplici ambiti, fino ad arrivare all’età di 92 anni ad inaugurare il laboratorio multidisciplinare situato ad oltre 5mila metri di altezza sull’Everest.

Possiamo vedere con questa nostra microscopica ricerca come Ardito Desio fu un vero e proprio eroe per il nostro popolo, ed un ricercatore famoso a livello mondiale. Una figura poliedrica votata alla ricerca impersonale per la crescita dell’Italia anche se la maggior parte degli italiani non conosce la figura di questo grande eroe con grave complicità dell’istruzione scolastica. Nostro è l’appello e il progetto quindi di riscoprire queste grandi figure, che hanno reso l’Italia grande e valorosa!