Sull’assoluzione di Salvini e le follie del progressismo in toga

Gen 12, 2025

Tempo di lettura: 3 min.

Assolto perché il fatto non sussiste. La sentenza finale su Matteo Salvini è netta e senza possibilità di repliche, sebbene a Sinistra si tenti di arrampicarsi sugli specchi con formule del tipo “politicamente la questione resta”. Politicamente la situazione è che per un Governo di Destra i confini sono sacri e inviolabili, mentre per la Sinistra “la patria è il mondo”. Non fatevi incantare: dietro a questa pelosa falsa “umanità” ci sono interessi precisi. A parte quelli di bassa lega, tipo il business della criminalità organizzata che fa soldi sul traffico di esseri umani, il progetto della Sinistra è quella di distruggere, devastare, demolire l’Occidente attraverso l’invasione di clandestini. Oltre ad un problema di ordine pubblico, di sicurezza, c’è una questione di valori, di identità, di cultura e religione. Anche la Destra è critica nei confronti dell’Occidente, ma in un senso totalmente diverso dal fronte progressista, e diverse sono le ricette risolutrici che ha in mente. Il neoliberismo, il consumismo, la globalizzazione, sono fenomeni che devono essere debellati, da Destra, ma senza pensare di “orientalizzare l’Occidente”. Una delle ragioni del crollo dell’Impero Romano, fu proprio l’immigrazione. Ne scrisse eccellenti pagine Giacomo Leopardi. Ma per la Destra, le radici classiche greco-romane e cristiane, sono indiscutibili.

Fact-checking: i cartelli di Salvini sull'immigrazione a Porta a Porta |  Pagella Politica

Il processo a Salvini non avrebbe neppure dovuto svolgersi. Salvini ha commesso molti errori che lo hanno punito politicamente: all’apice del suo successo ai tempi del Conte I (Governo giallo-verde), decise di sfiduciare l’esecutivo, convinto erroneamente che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe sciolto le Camere e indetto elezioni anticipate, dove Salvini assaporava – parole sue – “pieni poteri”. Sappiamo come andò a finire, nacque il Governo Conte II (giallo-rosso), tra i peggiori della storia d’Italia. La Lega cominciò a perdere copiosamente consensi, in favore di Fratelli d’Italia che stava emergendo. Per rimediare all’errore, Salvini ne commise uno più grave: rientrare al governo, ma in quello “tecnico” di Mario Draghi, nei confronti del quale posso solo pensare tutto il male possibile. La Lega continuò a perdere consensi. L’unico partito che coerentemente restò per tutti questi anni testardamente all’opposizione, fu Fratelli d’Italia, questo spiega perché diventò primo partito nazionale e tuttora resta saldamente in testa.

Processo Open Arms, Salvini assolto perché il fatto non sussiste: "Sentenza  contro chi sfrutta migranti"

Tuttavia, Salvini, al Viminale, si comportò bene, fece un ottimo lavoro, bloccando gli sbarchi e senza compiere quelle atrocità disumane che gli vengono attribuite. Inoltre, quando Salvini fece queste politiche, gli alleati di governo, i 5 stelle, votarono a favore, quindi, anche Conte sarebbe dovuto andare a processo. Si è trattato di un processo durato anni, kafkiano, che si è potuto fare perché il Parlamento, con la nuova maggioranza che si venne a formare, giallorossa, votò a favore a procedere; una vile vendetta dei 5 stelle per punire Salvini e il suo partito per aver fatto cadere il Conte I. Dopo anni però, il processo si è concluso con l’assoluzione piena di Salvini, perché “il fatto non sussiste”. Bene per Salvini. Ma bene per tutto il Governo di Destracentro, che da adesso in poi potrà probabilmente dare ulteriore giro di vite contro l’immigrazione clandestina, forte anche del progetto dei centri in Albania. Una soluzione quest’ultima che è stata approvata anche dalla UE, e che con la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali, trova un appoggio formidabile, vista la sua proposta di deportazione degli irregolari. Il principio quindi è, i confini sono sacri e difenderli con ogni mezzo è un diritto e un dovere.

Meloni-Trump, liberare Cecilia Sala e diventare punto d'incontro con l'Ue:  il piano della premier in cerca di riconoscimento internazionale - Il Fatto  Quotidiano

La sensazione è che a partire dal 20 gennaio, con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, se manterrà la promessa – come sembra – di trovare con Putin un accordo per la pace in Ucraina, è di un’occasione da non perdere per cogliere quel progetto di “Internazionale di Destra” che potrebbe rafforzare il governo Meloni. Intendiamoci, ci sono aspetti – per esempio di Milei – che sono irricevibili: non è quella la Destra di cui abbiamo bisogno in Italia, ma su alcuni punti possono esserci convergenze. O nel 2025 parte un cambiamento che attendiamo da tempi lontani, o se perderemo il treno, non sappiamo quando si ripresenterà un’occasione simile. E dopo l’esito positivo del processo a Salvini, si deve ripartire da una stretta durissima sull’immigrazione, e, importantissimo, una vera, profonda, radicale, definitiva riforma della Giustizia che metta fine all’uso politico dei magistrati. È il momento di accelerare.