Rifondare i limiti: oltre la crisi tardo-capitalista e i miti dell’utopia

Dic 30, 2024

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Gli anni ’60 e ’70 hanno rappresentato un momento cruciale nella storia delle società occidentali. Sono stati decenni di critica radicale alla Modernità, in cui i movimenti di contestazione hanno scardinato gerarchie tradizionali, rivendicato diritti civili e sessuali, e messo in discussione i fondamenti culturali ed economici del mondo occidentale. Tuttavia, quella stagione rivoluzionaria ha lasciato un’eredità incompiuta: se la pars destruens ha demolito molti limiti e istituzioni, la pars construens non è mai stata pienamente realizzata.
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Il vuoto lasciato dalla Modernità
La Modernità, intesa come progetto storico e culturale, si è basata sulla fede nel progresso, nella razionalità scientifica e nell’emancipazione individuale. Tuttavia, già nel XX secolo, le sue promesse si sono incrinate: le guerre mondiali, le crisi economiche, e infine la critica postmoderna hanno evidenziato le contraddizioni di un sistema che ha frammentato i legami comunitari e degradato il senso del sacro. La fine della Modernità non è stata però sostituita da un nuovo paradigma, bensì da un vuoto, colmato dalla logica tardo-capitalista e dall’assenza di limiti definiti.
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Tardo-capitalismo e l’urgenza di rifondare i limiti
Il capitalismo contemporaneo si distingue per la sua capacità di oltrepassare ogni confine: geografico, culturale, etico. La produzione e il consumo si sono globalizzati, trasformando l’essere umano in un soggetto atomizzato, un consumatore che trova il proprio senso solo nella logica mercantile. Questo sistema ha esteso il suo dominio anche sulle sfere più intime dell’esistenza, colonizzando il desiderio e riducendo la libertà a mera scelta di mercato. La sfida della contemporaneità è dunque rifondare i limiti, non come imposizioni arbitrarie, ma come confini necessari a definire un senso condiviso. I limiti, infatti, sono ciò che permettono di costruire un’identità, sia individuale che collettiva. Senza di essi, tutto si dissolve in un nichilismo in cui ogni valore è equivalente e privo di fondamento.
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Superare i miti dell’utopia
Accanto al capitalismo, anche i miti dell’utopia – spesso promossi dalle ideologie rivoluzionarie del Novecento – hanno fallito nel fornire risposte durature. Le grandi narrazioni utopiche si sono rivelate incapaci di confrontarsi con la complessità della condizione umana, producendo spesso conseguenze opposte a quelle auspicate. Oltrepassare i miti dell’utopia significa riconoscere la necessità di un progetto che non sia astratto, ma radicato nella realtà storica e antropologica. Ciò richiede un recupero della Tradizione, intesa non come ritorno nostalgico al passato, ma come riscoperta di valori e simboli capaci di orientare l’agire umano.
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La Tradizione come terza via
La Tradizione può rappresentare una via d’uscita dal dualismo tra modernità e postmodernità. Essa non si oppone al progresso, ma lo inquadra in una prospettiva più ampia, che tiene conto dei limiti ontologici dell’essere umano e del suo legame con la comunità, la natura e il sacro. Questa prospettiva può fornire un orizzonte di senso in cui le libertà individuali si integrano con la responsabilità verso il bene comune. Conclusione La contemporaneità tardo-capitalista richiede una riflessione profonda sul senso del limite. Solo rifondando un ordine simbolico e valoriale sarà possibile superare il nichilismo e costruire un futuro in cui l’essere umano non sia ridotto a semplice ingranaggio del sistema economico. Questa sfida richiede il coraggio di andare oltre il capitalismo e i miti dell’utopia, recuperando una visione del mondo capace di coniugare libertà e responsabilità, progresso e Tradizione.
Evola, il pensiero proibito - Marcello Veneziani
Bibliografia di riferimento:
Bauman, Zygmunt. Modernità liquida. Laterza, 2002.
Debord, Guy. La società dello spettacolo. Baldini & Castoldi, 1967.
Morin, Edgar. I sette saperi necessari all’educazione del futuro. Raffaello Cortina, 2001.
Latouche, Serge. La scommessa della decrescita. Feltrinelli, 2007.

Horkheimer, Max, e Adorno, Theodor W. Dialettica dell’illuminismo. Einaudi, 1997.
Fusaro, Diego. Bentornato Marx: Rinascita di un pensiero rivoluzionario. Bompiani, 2009.
Evola, Julius. Rivolta contro il mondo moderno. Mediterranee, 1934.
Agamben, Giorgio. Homo Sacer: Il potere sovrano e la nuda vita. Einaudi, 1995.