Il “Samurai d’Occidente” – cantore di un’Europa millenaria che non vuole arrendersi al fatalismo – era come una spada con due lame: il suo lavoro da una parte, la sua vita dall’altra. Entrambe, riportate alla loro coerenza originaria, esprimono una potenza solare ed ancestrale: è questo, tra gli altri, lo scopo delle “Pagine ribelli”. Il presente volume – che copre il periodo dal 1982 all’agosto 1991, in un continuo rimando agli anni giovanili – è solo il secondo di una lunga serie.
Ciò che arriva al lettore, del resto, è ben espresso da Jean-Yves Le Gallou nella Prefazione al testo:
“Dominique mi ha colpito per il suo stile, per il suo lato compassato e impervio, cioè a dire un’indole, un carattere sempre attento alla sua compostezza, al suo linguaggio, al suo rigore. Impervia anche la sua scrittura limpida e diretta. Impervia anche la profondità della sua riflessione storica. Impervia, anche, la sua etica di vita. Impervie le sue promesse. Impervia la sua morte”.