L’antiamericanismo e l’europeismo nel pensiero di Alain de Benoist

Gen 2, 2025

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Il pensiero di Alain de Benoist si distingue per il suo doppio approccio alla questione europea: da un lato, un profondo europeismo fondato sulla riscoperta delle radici culturali e storiche del continente; dall’altro, una critica radicale all’americanismo, inteso come l’ideologia egemonica che minaccia l’autonomia culturale e politica dell’Europa. Questo equilibrio tra costruzione identitaria e opposizione geopolitica costituisce uno dei tratti più caratteristici della riflessione dell’intellettuale francese.
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L’europeismo di de Benoist
Per de Benoist, l’Europa non è semplicemente un insieme di stati nazionali, ma una realtà culturale e politica unica. La sua visione dell’Europa si radica nell’idea di un’identità storica comune, capace di trascendere i confini nazionali senza annullare le diversità locali. Egli propone un modello di impero europeo postnazionale, indipendente dai blocchi geopolitici e in grado di riaffermare la propria autonomia nel contesto mondiale.
Questo progetto europeista non si limita all’autodeterminazione interna, ma include un rapporto di solidarietà con i popoli del Terzo Mondo. Europa e Terzo Mondo, secondo de Benoist, condividono un destino comune di emancipazione dalle ideologie totalizzanti dell’età contemporanea, tra cui l’imperialismo e l’omologazione culturale.
Come egli stesso scrive:
“Mi definisco europeo: un uomo che, ovunque in Europa, si sente a casa sua. […] La volontà di vedere l’Europa riappropriarsi di ciò che la fonda in proprio, di vederla riconquistare la sua libertà e di proporre al mondo un modello, al contempo imperiale e organico, di esistenza comune, costituisce il punto fisso della mia evoluzione personale”.
In questa prospettiva, l’Europa è chiamata a proporre un modello alternativo di convivenza, basato sull’armonia tra diversità culturali e unità politica, opponendosi al dominio delle grandi potenze e alla monocultura globale.
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La critica all’americanismo
Parallelamente al suo europeismo, de Benoist sviluppa una critica serrata all’americanismo, inteso non come opposizione agli Stati Uniti in quanto nazione, ma come rifiuto di un’ideologia universale che si impone a scapito delle differenze culturali e delle autonomie locali.
Per de Benoist, l’americanismo rappresenta:
Un universalismo aggressivo, che pretende di esportare un modello unico di società, economia e cultura.
Una minaccia alla diversità culturale mondiale, che sradica identità locali nel nome di un presunto progresso universale.
Una forma di ipocrisia ideologica, spesso mascherata da valori democratici e libertà, ma in realtà centrata sull’espansione economica e geopolitica.
L’autore definisce gli Stati Uniti come il “nemico principale”, ovvero la forza geopolitica con i maggiori mezzi per piegare la volontà europea. Tuttavia, rifiuta di demonizzarli come “nemico assoluto”:
“Il nemico principale […] non è mai un’incarnazione del male. Esso rappresenta un avversario del momento e come tale deve essere trattato. La demonizzazione è il primo passo verso il totalitarismo”.
Questa distinzione consente a de Benoist di mantenere una posizione critica senza scadere nel fanatismo ideologico, preservando un approccio razionale e strategico.
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L’Europa come alternativa
Per Alain de Benoist, l’Europa deve opporsi all’americanismo non solo per difendere la propria autonomia, ma per proporre un modello alternativo di sviluppo culturale e politico. Questa visione si fonda su una concezione organica della società, in cui le differenze culturali non vengono annullate ma armonizzate in un quadro comune.
L’americanismo, descritto da de Benoist come un universalismo ipocrita, viene accostato alla critica di Noam Chomsky della quinta libertà americana: la libertà di sfruttare e dominare. Contro questa ideologia, l’Europa è chiamata a riaffermare i propri valori e la propria identità, diventando un esempio di equilibrio tra libertà e comunità, autonomia politica e rispetto delle diversità.
Conclusione
L’antiamericanismo e l’europeismo di Alain de Benoist costituiscono un progetto intellettuale coerente e ambizioso, che pone l’Europa al centro di una sfida culturale e geopolitica. Attraverso la riscoperta delle sue radici e l’opposizione alle logiche egemoniche dell’americanismo, de Benoist invita l’Europa a riprendersi il suo ruolo storico di attore autonomo e a proporre un modello alternativo di civiltà per il mondo contemporaneo.
Bibliografia
1. Alain de Benoist, Vu de droite, Parigi, Copernic, 1977.
2. Alain de Benoist, L’éclipse du sacré, Parigi, La Table Ronde, 1986.
3. Alain de Benoist, Europa. Tierre des dieux, Milano, Edizioni All’Insegna del Veltro, 1994.
4. Alain de Benoist, L’empire intérieur, Parigi, La Table Ronde, 2011.
5. Noam Chomsky, American Power and the New Mandarins, Londra, Penguin Books, 1969.