Diritto e dovere di combattere la sovversione

Gen 8, 2025

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Per capire il valore di qualcosa, bisogna chiedersi qual è il fine. Coloro i quali hanno una visione materialistica della vita, provano ad avvalorare le proprie tesi ricorrendo a delle teorie scientiste vendute come vere. Ma per comprendere la falsità dei loro ragionamenti è sufficiente coglierne l’obiettivo malsano che dietro si cela. Qualsiasi cosa tendente all’orrido è necessariamente falsa. Andando nel concreto, cosa è alla base dell’illuminismo e del liberalismo? L’Idea dell’uguaglianza assoluta di tutti gli uomini, il postulato secondo cui il fondamento di tutto è l’individuo e che non esista alcuna verità metafisica da cui partire. Chi propagava tale modus cogitandi?

Borghesia e Letteratura: uno sguardo dall'alto | Grado Zero

Una certa classe di borghesi (chissà influenzati da chi), che, in un tale sistema vedeva la possibilità di garantirsi un’economia in cui far prosperare le proprie ricchezze all’infinito, fine ultimo di tutto nella mentalità materialistica, e un conseguente regime politico garante del libero mercato. Quindi, chi ha diffuso le teorie illuministiche lo ha fatto per se stesso, rifiutando i principi Tradizionali della società organica e tripartita. Chi ha inventato il comunismo, ovvero Marx, cosa rappresentava esattamente? La classe intellettuale imborghesita, che, per spirito di finta generosità, altro non ha fatto che teorizzare un sistema per cui tutti sarebbero dovuti giungere agli standard di ricchezza e di indipendenza assoluta teorizzati dal liberalismo. Chi ha “attuato” il Socialismo reale in Russia, esportandolo con terrore e violenza altrove? Una classe borghese che voleva sostituire all’egemonia zarista la propria e che ben comprese che, grazie a tale sistema, avrebbe potuto garantire a se stessa ricchezze infinite, tenendo le masse impaurite e addormentate da certi passatempi ormai diffusissimi, quali alcool, droga, pornografia, etc.

Venendo, invece, al fascismo, ci si chieda, chi ha fatto la rivoluzione fascista? Esponenti di tutte le classi sociali. A cosa ambiva il fascismo? Alla partecipazione di tutte le classi sociali al principio superiore della nazione, chiedendo, quindi, de facto a tutti di rinunciare alle smanie egoistiche, in vista di un fine superiore, ma al contempo arricchendo tutte le individualità della nazione con principi e valori eterni e tradizionali che andavano ben oltre la mera tranquillità della pancia piena. Alla luce di quanto fin qui esposto, è facile trarre delle conclusioni, ma, per essere ancora più precisi, analizziamo i dati in modo rigoroso. Perché diciamo che è degenere chi ambisce al raggiungimento di uno scopo personale e vuole che i propri interessi dominino su quelli altrui? Perché, essendo gli uomini tutti diversi ed essendo naturalmente alcuni portati a comandare, altri a seguire chi comanda, come avviene tra l’altro nei regimi che parlano di “uguaglianza degli uomini”, evidentemente, dove prevale l’interesse di un gruppo su un altro, dove il parametro di riferimento non è l’ordine organico del tutto, ma la parte presa ad intero riferimento, non può che generarsi il caos. E il caos non può essere buono, perché manca del principio di identità e di regola. Se nella realizzazione di un palazzo architetti, carpentieri e tutti gli addetti ai lavori, invece che coordinare i propri sforzi, lavorassero seguendo la casualità e gettando materiali alla rinfusa, non potrebbero arrivare all’obiettivo finale, in quanto mancherebbe proprio l’elemento cardine, ovvero la regola, dunque ciò che regge ogni cosa e ogni ente. Da ciò, quindi, è deducibile che senza regole e principi nulla nasce.

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Medesimo ragionamento va applicato ai sistemi politici e alle ideologie, per quanto il processo consti di maggior fatica, come ovviamente avviene riguardo a tutto ciò che non può essere racchiuso nella mera sfera della materialità. Non vi può essere una comunità di soli proletari, di soli borghesi, di soli guerrieri o di soli filosofi. In effetti, se tutti fossero monadi assolute e isolate, che, al massimo instaurano i propri rapporti con formule contrattualistiche, non potrebbe sussistere nemmeno l’idea stessa di individuo. In effetti, se non vi fosse la comunità, come potrebbe esistere il singolo? Si può pensare al singolo, soltanto se si pensa al molteplice. Ugualmente, chi pensa che i molteplici siano tutti uguali, dovrebbe spiegare a quel punto il perché del molteplice. Se ogni entità è uguale, perché averne tante e non una sola? Se a tutti gli uomini è sufficiente il soddisfacimento dei bisogni economici esclusivamente per poter vivere bene, allora per quale fine esistono i piaceri materiali? L’animale svolge una funzione all’interno dell’ecosistema cacciando, mangiando erba, concimando la terra, sulla base della specie e della razza. Gli uomini perché esistono? Perché in tutto ciò che fanno sono continuamente immersi nella politica, nella conoscenza e nella sacralità? Perché necessitano di bellezza, ingegno e poesia? Perché, nel momento in cui queste cose mancano, come vediamo oggi, si trasformano nelle peggiori bestie, visto che ricercano sempre di più la propria felicità nella materia e, non trovandola, si dedicano alle azioni più turpi, pur di raggiungere il proprio scopo?

Stando così le cose, chiunque usi le proprie qualità intellettuali per diffondere ideologie che rifiutano l’organicità, non lo sta facendo per il bene, ma lo sta facendo per appagare i propri appetiti. Per tornare all’esempio del palazzo, sarebbe come se uno o più mattoni si rifiutassero di stare nelle posizioni che a loro si competono e cercassero di esortare gli altri a ribellarsi all’ordine imposto dall’architetto e dal carpentiere. Quale sarebbe l’esito? Il crollo del palazzo. Ed è esattamente così che agiscono gli agenti della sovversione tra gli uomini, cosa che già da parecchi anni dichiarano apertamente senza farsi troppe scrupoli. Chi se ne importa se gli europei non fanno più figli, tanto ci sono gli immigrati! Questa frase pronunciata nei salotti progressisti cosa è se non la palese manifestazione di persone che vogliono distruggere una civiltà e che diffondono nelle giovani generazioni il nichilismo? Chi continuamente parla di “diritti” di” “a te cosa cambia”? di “democrazia” , libertà di stampa, etc impedisce di costruire il futuro, impedisce alle stirpi d’Europa di continuare a prosperare in forza e in bellezza. Chi agisce così non può essere tollerato o considerato un valido interlocutore, in quanto è contro la vita, contro l’esistenza, contro i più profondi e al contempo elementari motivi del perché esistiamo. E chi è contro l’essere non può proferire cose giuste, perché il presupposto di ogni principio è che vi sia prima un ente esistente.

Architettura fascista: stile che supera qualsiasi ideologia - Il Sole 24 ORE

Come si fa a dire che è bello ciò che non è? Come si fa a ritenere valido qualcuno che ha come fine il conseguimento del nulla? Se per alcuni lo è, è perché invece di amare odiano e invece di costruire desiderano distruggere. Ma vivere per distruggere è la più palese delle contraddizioni, visto che se non si vivesse non si potrebbe nemmeno avere sentimenti o emozioni negative ed eventualmente desiderare di non vivere. E, in ogni caso, se il vivere e l’Essere sono i cardini da cui partire e in ogni ente vi è un naturale istinto alla continuazione e alla preservazione di sé, difendersi contro chi invece desidera la fine di se e degli altri è un diritto sacrosanto. Ma gli europei non hanno semplicemente il diritto ma anche, anzi, soprattutto il dovere di difendersi da soggetti interni o esterni che siano che come un cancro cercano di mettere fine ad una civiltà millenaria, che nel corso della sua storia si è sempre saputa guadagnare il naturale ruolo che le spettava, quello di guida e dominatrice. Se vi saranno uomini, e vi saranno, che terranno a mente determinati insegnamenti, nessun male trionferà.