Super fat me: la follia dell’obesità inclusivista

Mag 6, 2025

Tempo di lettura: 2 min.

Tempo fa, un articolo celebrava con sorprendente leggerezza l’iniziativa di quattro “influencer” impegnati a promuovere un presunto “movimento per l’obesità sana”. Un concetto che, già di per sé, suona paradossale. L’epilogo, non sorprendente, è che tutti e quattro sono morti. Prima dei 45 anni.

Causa poco nobile e soggetti poco discutibili; qualcosa ci sussurra all’orecchio che nessuno si ricorderà di queste “eroiche gesta”. Le scelte di vita, in fondo, hanno sempre un prezzo. È una verità ineludibile, che trova conferma nella legge karmica. “Siamo ciò che mangiamo.” Mangiare male equivale a vivere male. Mangiare bene, invece, significa vivere bene. Semplice. L’obesità, non serviamo noi per ricordarlo, comporta gravi conseguenze non solo sulla salute fisica, ma anche su quella morale. La dignità e il decoro personale, che dovrebbero essere prerogative di ogni individuo, finiscono per deteriorarsi.

A ciò si aggiunge – sempre – un atteggiamento vittimistico, che sembra essere il tratto distintivo di chi si rifugia nella propria zona di comfort. Un “comodo” lamentarsi, costantemente in cerca di compassione e “comprensione”, che alimenta un senso di inadeguatezza perenne. Questa spirale di insoddisfazione può generare uno stato mentale pericoloso, minando la stabilità interiore e portando a conseguenze imprevedibili. La lucidità, l’ingegno, il genio stesso sembrano eludere coloro che si abbandonano a simili atteggiamenti. I nuovi modelli di “bellezza” e di “inclusività”, promossi incessantemente dai media, infliggono continui danni culturali a qualunque comunità, gruppo o individuo aspiri alla salute e alla virtù.

La verità, invece, è tanto semplice quanto imprescindibile: “Ciò che è bello e sano è ciò che è giusto.” (Kalokagathia) Quale strumento migliore dello sport per ristabilire questo equilibrio? Gli sport da combattimento e le arti marziali, in particolare, hanno il potere di forgiare il carattere, invitando l’individuo ad abbracciare la via dell’azione e a costruire una fortezza interiore solida e resistente. “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”