Mentre scrivo si sta appena or ora insediando – per la seconda volta – Donald Trump alla Casa Bianca. Giorgia Meloni, è l’unico leader europeo che è stata invitata alla cerimonia di insediamento. Alla faccia di chi – da Sinistra, ovvio – aveva previsto che la vittoria nel nostro Paese del Destracentro a traino Fratelli d’Italia e con primo Premier erede dell’MSI, e prima Premier donna, avrebbe isolato l’Italia in Europa e nel mondo, causato il crollo dell’economia nazionale, e chi più ne ha ne metta. C’è anche chi aveva predetto che la Meloni sarebbe durata poco. Dopo più di due anni, la Meloni è ancora al suo posto, con una coalizione che è ancora ampiamente maggioranza nel Paese e con FdI primo partito italiano, con dei sondaggi che lo danno sopra il 30% dei consensi. Non solo, la rivista “Politico” menziona la Meloni come il personaggio più potente d’Europa e il terzo più potente del mondo. Al momento attuale, l’Italia è il Paese europeo che cresce di più, “locomotiva” della UE. Una posizione di forza come quella attuale, non ci fu neppure ai tempi di Bettino Craxi. Con il passaggio in USA da Biden a Trump, la situazione dovrebbe andare migliorando: se Trump mantiene le promesse, cercherà di fermare i due conflitti, quello russo-ucraino e quello in Medio Oriente. Ma soprattutto, sembra prender forma un rapporto di reciproco interesse per quel “sovranismo conservatore” auspicabile e internazionale: sarà un’occasione da non perdere e un treno da prendere in corsa? Vedremo. Penso a questioni delicate come il progetto di espulsioni di immigrati irregolari, contrasto alla criminalità, battaglie etiche contro aborto e teorie gender, difesa degli interessi nazionali. E sembra che questo vento stia soffiando anche altrove, penso all’Austria dove l’estrema Destra del FPO (Partito della libertà) è prima forza politica del Paese, alla Germania, dove Afd (Alternativa per la Germania) è secondo partito nazionale, e in Francia dove cresce sempre più il Rassemblement National della Le Pen, tutte forze tra l’altro in buoni rapporti con la Russia di Putin. Insomma, tutt’altro che “isolati”.
Questa attuale tendenza, induce, o indurrebbe, all’ottimismo, anche in una persona come chi scrive solitamente pessimista, o per citare la definizione di Marcello Veneziani “pessimista attivo”. Non cito Veneziani a caso, perché nei suoi articoli, Veneziani si mantiene cauto, scettico, prudente, atteggiamento che traspare anche dai suoi ultimi libri, sempre meno “politici” e più “filosofici”; una sorta di reflusso impolitico.
L’ultimo saggio di M. Veneziani, è per l’appunto “Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella”, pubblicato per Marsilio editore, uscito nel 2024, e non può mancare nella biblioteca personale di chi si interessa alla cultura di Destra. Il saggio appare una sorta di “ripresa” di un precedente saggio “Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti”, edito sempre per Marsilio editore che uscì nel 2017. “Senza eredi” dedica un capitolo per ogni personaggio rappresentativo per la cultura mondiale; ovviamente prediligendo icone della Destra, ma includendo anche personaggi di una certa Sinistra eretica, offrendo una sorta di “ponte”, di dialettica ipotetica, di oltrepassamento delle categorie Destra/Sinistra per giungere ad una nuova sintesi: da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka. Ma non mancano ovviamente un conservatore illuminato come Burke; il filosofo del Superuomo e della Volontà di Potenza che ispirò Mussolini e il Fascismo, ovvero, Nietzsche, il poeta soldato d’Annunzio, il filosofo idealista liberalconservatore Croce, e il filosofo dell’attualismo Gentile ministro dell’Istruzione nel primo Governo Mussolini e padre della più grande riforma scolastica della storia d’Italia. Non manca Giuseppe Rensi, il rivoluzionario e reazionario, Pound il poeta sublime de “I Cantos” e nemico dell’usura, Evola, il filosofo dell’individualismo assoluto e della rivolta contro la modernità. Tommaso di Lampedusa uno dei più grandi scrittori conservatori-reazionari, Venner, De Benoist padre della Nuova Destra, e ancora, Ratzinger il Pontefice teologo, una delle menti più eccelse del secolo. Ho citato solo alcuni nomi, tra ben settanta figure complessive. Veneziani sente l’urgenza di comporre questa raccolta di succinti saggi per non disperdere la memoria, per trasmettere alle nuove generazioni le biografie di personaggi tanto grandi da non lasciare eredità.
Commenta lo stesso Veneziani: “Nessuno continuerà l’opera, nessuno salverà quel che poteva e doveva essere salvato. Il tempo non è galantuomo ma smemorato: non renderà giustizia. Viviamo tra contemporanei senza antenati né posteri, uniti solo dal vago domicilio nella stessa epoca; non consorti, al più coinquilini occasionali. È l’epilogo coerente di una società senza padri divenuta società senza figli. E ciò vale a partire dagli autori e dalle loro opere”. Questa è l’amara conclusione alla quale giunge l’ottimo Veneziani, dalla quale emerge il suo pessimismo, sopracitato. Mi permetto, e a nome di Identitario, ci permettiamo, di essere più ottimisti di Veneziani e credere che un’eredità ci sarà, c’è, è viva in noi, nelle parole scandite in questo articolo, e nelle stesse pagine di questo bellissimo saggio che fa di Veneziani il testimone di un’eredità che è verità tangibile.