Il mondo post-moderno è nel mezzo di una profonda fase di crisi: sopravvive, pur tra mille contraddizioni e un dissenso strisciante, per l’assenza di una progettualità alternativa che sia percepita come realizzabile e concreta. Questo stallo, favorito da una fatalismo passivo e da un conservatorismo impolitico, deve essere interrotto da un moto di riscossa che imponga una weltanschauung archeofuturista.
Dall’analisi dello scenario politico in atto alla storia dei cicli di Civiltà, passando per l’economia, l’ambiente e la tecnica: questo saggio – coraggioso e controcorrente – si propone di analizzare e governare il “grande Reset”, offrendo degli antidoti per sopravvivere al collasso e proiettare nel futuro una mentalità avanguardista, solare e prometeica. Identità, natura, mito, comunità, sovranità, eccellenza, cultura e volontà di potenza: le linee di vetta per rimettere l’Europa al centro della storia non sono il frutto di un’utopia distopica, ma una necessità da attuare qui ed ora.
Perché, come ci ha insegnato Dominique Venner, “la rivoluzione non è l’azione violenta che talvolta accompagna la presa del potere. Non è nemmeno un semplice cambiamento delle Istituzioni o della cricca politica. La rivoluzione, più che la presa del potere, è il suo utilizzo per la costruzione della nuova società.” Che la riscossa, dunque, abbia inizio…
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