Piovon fiori, ma anche libri: ottimo quello di Pellegrini-Giampietro

Apr 28, 2025

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Pur essendo poco noto al grande pubblico, Domenico Pellegrini-Giampietro fu un personaggio di grande spessore: dopo aver fatto la Grande Guerra ed esser stato decorato, partecipò alla Marcia su Roma e divenne un alto dirigente del PNF. Docente universitario e uomo di indubbia cultura, partì volontario per la Guerra di Spagna e giunse ad ottenere la nomina di sottosegretario: dopo l’8 settembre 1943, infine, venne proclamato Ministro delle Finanze della Repubblica Sociale Italiana.

Non fu soltanto un buon giurista ed un “tecnico” capace di chiudere in attivo il bilancio di uno Stato afflitto dalla guerra: egli, infatti, si distinse anche come un convinto “uomo di milizia”, dedicando tutto se stesso alla causa del Fascismo.  In queste pagine – finalmente riportate alla luce – riaffiorano gli aspetti storici e spirituali della Rivoluzione del littorio: dal senso dello Stato a quello della Comunità e dall’etica del lavoro all’architettura delle corporazioni, passando per la vocazione imperiale, per la sintesi tra Nazione e Popolo, per la giustizia sociale, per il rapporto tra Tradizione e innovazione, per l’appartenenza alla Patria e per la necessità di costruire una “terza via” alternativa a marxismo e liberal-capitalismo.

Un viaggio inedito nella storia, ma anche nella dottrina politica, nell’economia, nel Diritto e nella religione.  Perché il Fascismo – come si legge in queste pagine – non fu soltanto un’esperienza politica: esso incarnò una mistica eroica del combattimento – fondata sul dovere, sul sacrificio e sull’ardimento – capace di immaginare un nuovo modello di società e un nuovo tipo umano, pronto a scrivere la storia e a rendersi protagonista del proprio destino.

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