Se Forza Italia vuole aprire la crisi di governo, lo dica chiaramente. Non si spiega diversamente “l’apertura” di Tajani e del suo partito sullo Ius Scholae. Non ci vengano a dire che in quanto partito “moderato” devono essere coerenti con un programma liberale e cristiano. Se a Tajani stanno veramente a cuore certi temi, allora ci spieghi perché – in quanto liberali – non hanno fatto praticamente nulla sulla “riduzione fiscale”, che dovrebbe essere una delle priorità del partito berlusconiano, che si è sempre vantato di voler realizzare la “rivoluzione liberale”. E se sono loro cari i valori cristiani, perché non si battono contro l’aborto? Certo, la Chiesa bergogliana è sicuramente più interessata al pauperismo sociale che non ai temi etici, ma il cattolicesimo moderno dimostra ambiguità e ipocrisia.
La verità è che da quando è scomparso Silvio Berlusconi, Forza Italia ha iniziato a sbandare verso sinistra. Per essere chiari, la linea politica di Forza Italia, non la sta decidendo Tajani (che certamente ha le sue responsabilità personali), ma la sta dettando la famiglia Berlusconi. Da tempo, assistiamo a massicci arruolamenti nelle reti Mediaset di giornalisti e opinionisti di area progressista, che con la scusa di voler garantire il pluralismo delle idee in nome del liberalismo, stanno palesemente portando avanti un programma mediatico di stampo globalista. Basti pensare alle parole recenti di Marina Berlusconi: “Sui diritti sto con la sinistra, ognuno deve essere libero di scegliere”. Ma cosa ha fatto questo governo di così grave sul tema dei diritti? Non ci sembra – tanto per fare un esempio concreto – che il governo abbia tentato di abrogare la Legge 194 sull’interruzione di gravidanza: si è limitato ad inserire i movimenti Pro-vita nei consultori, cercando di applicare integralmente la 194, la quale prevede la “prevenzione”, aspetto della legge mai realmente attuato.
Famiglia Berlusconi e Forza Italia, poi, hanno anche pubblicamente preso le distanze da Trump, affermando che non si può paragonarlo al Cavaliere scomparso, così alludendo alla speranza di una vittoria di kamala Harris alle elezioni presidenziali americane, paladina delle più accese battaglie woke e accanita sostenitrice – addirittura – dell’aborto “post-parto”. E – per dirla tutta – ci sono pericolose fughe verso sinistra anche in campo leghista: si pensi al Governatore del Veneto Luca Zaia, che oltre a dirsi d’accordo con Marina Berlusconi, preme per legalizzare nella sua regione una legge sul “fine vita”.
Ma per restare a Forza Italia, ci sembrano evidenti due aspetti: il primo è che dopo la scomparsa di Silvio, il partito è stato preso in mano da Tajani e dai figli Berlusconi, che controllano l’apparato e che palesano idee molto diverse dal padre. Secondo elemento: finché il Centrodestra era a trazione forzista, non si aveva nulla da eccepire; da quando è a trazione Fratelli d’Italia, la situazione non va più a genio a lorsignori. Il cosiddetto “sovranismo” – che a dirla tutta si è molto annacquato al governo – è un’onta per poteri forti e liberal-moderati. In tempi di berlusconismo, la destra nazionale, sociale e identitaria, ha dovuto ingoiare molti rospi. Ma era inevitabile: si governa in coalizione e – all’epoca – Forza Italia aveva un peso notevole. Qualcuno dica a Tajani che da due anni il Centrodestra è a trazione “fiamma”, primo partito d’Italia con una percentuale del 30% circa. Se ne facciano una ragione. Oppure dicano chiaramente se vogliono aprire la crisi di governo e andare assieme al Partito Democratico…