Les nationalistes: intervista esclusiva ai militanti francesi

Mag 28, 2025

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Les Nationalistes: chi sono, come nascono, cosa sognano?

Beh, siamo allo stesso tempo un movimento antico e moderno. Moderno innanzitutto nel suo nome, utilizzato solo da pochi anni, ovvero dal nostro congresso tenutosi a Lione nel 2022. La nostra attuale denominazione riflette chiaramente la linea del fronte che ci vede impegnati, ossia lo scontro fra i globalisti, araldi ideologizzati della distruzione delle frontiere (geografiche tra i popoli, morali tra il bene e il male, estetiche tra il bello e il brutto), e i nazionalisti, paladini delle patrie storiche e dei loro valori. Il nostro nome, in sintonia con la necessità odierna di recare un messaggio di rottura al nostro popolo (che lo attende più di quanto si creda), tratteggia così il nostro inappellabile rifiuto della globalizzazione, come pure del conformismo impostoci dalle ideologie dominanti. Quanto alle nostre origini, sono da ricercarsi nel Partito Nazionalista Francese (PNF), riattivato nel 2015. Questa data segna anche l’esclusione di Jean-Marie Le Pen dal Front National, seguita dall’inevitabile normalizzazione del FN, divenuto RN (Rassemblement National). La decimazione dei gruppi nazionalisti avvenuta nel 2013 ha lasciato un vuoto, un vuoto che abbiamo cercato di colmare raccogliendo schiere di patrioti sinceri sotto lo stesso stendardo. Pertanto, possiamo affermare che Les Nationalistes incarna sia una novità che la continuità di una lunga tradizione nazionalista in Francia. Il movimento è infatti la prosecuzione pratica e spirituale dell’Œuvre Française fondata da Pierre Sidos, mito del nazionalismo francese radicato nella difesa della nostra civiltà europea. Pierre Sidos, fra le altre cose, fu il primo a utilizzare la croce celtica, simbolo ormai identificato con la resistenza rivoluzionaria di chiunque miri alla resurrezione della propria Patria. Per l’appunto, questo noi difendiamo: una visione rivoluzionaria che agisce nel presente per restituire la Francia al suo popolo e l’Europa alla sua civiltà e alla sua stirpe.

Come vivete la vostra attività militante, vera battaglia ideale?

Il nostro impegno militante di difensori della nazione assume molteplici forme. Generalmente, ci dedichiamo alle attività tipiche del militante classico, fra riunioni informative e formative, affissioni, volantinaggi e altro ancora, oltre alle conferenze che organizziamo, alla politica locale, e ad altri momenti di puro cameratismo. Dinanzi all’implodere della nostra società, abbiamo scelto di abbandonare ogni sorta di illusione politica. Piuttosto, il lavoro che spetta al militante moderno consiste nel risvegliare nelle masse una possente coscienza nazionale e rivoluzionaria. Si tratta di conquistare le menti, rafforzare i cuori e condurre a una vera ‘rivoluzione delle anime’, prima di tutto fra i militanti stessi. A tal scopo, abbiamo creato un sito di informazione (Jeune Nation), una scuola di formazione militante (Scuola Alexis Carrel) e un campo militante, in cui ci dedichiamo ad approfondire la prassi e la teoria dottrinale, ad allenare il fisico e a coltivare le nostre tradizioni. Occasioni perfette, queste, per forgiare amicizie fondate non sull’interesse materiale, bensì sulla condivisione di una lotta che ci trascende. Inoltre, abbiamo anche dato vita al CLAN, associazione di mutuo soccorso volta a sostenere tutti quei camerati che, anche al di fuori del nostro movimento, si trovano a subire la repressione di un sistema incapace di tollerare un autentico dissenso. Infine, repressione governativa permettendo, nostri orgogli sono anche eventi nazionali come il Forum della Nazione o il Forum dell’Europa, che regolarmente ospitano numerosi invitati stranieri, così come altre manifestazioni omaggio a santi ed eroi nazionali, da Santa Giovanna d’Arco a Robert Brasillach.

Trasmettere ai giovani, troppo spesso avvezzi all’omologazione, al conformismo, al culto del Medesimo, un’identità nazionale solida, radicata e bellissima. Qual è la vostra via per una (ri)conquista della gioventù?

La gioventù è il futuro della nazione, e costituisce la sua linfa vitale. Vogliamo permetterle di riconnettersi con le sue radici, le sue tradizioni, i suoi punti di riferimento. Vogliamo anche che essa viva di un ideale che la trascenda, affinché sviluppi tutte quelle virtù che hanno fatto la grandezza della Francia e della nostra civiltà. Ogni estate, come detto, il nostro movimento organizza un campo, chiamato “Campo Jeune Nation”. È l’occasione per i più giovani di ritrovarsi, superarsi, formarsi, costruire qualcosa tutti insieme. Inoltre, i giovani del movimento sono in prima linea durante tutto l’anno, dall’attivismo, alla formazione, agli eventi. Li vogliamo esempi per la gioventù francese, capaci di incarnare niente di meno che il nuovo tipo d’uomo di cui la Francia ha bisogno. Devono infiammare le anime che li circondano con il fuoco del loro entusiasmo e dell’amor patrio. I giovani, con il loro dinamismo e il polso che hanno dei problemi che affliggono i loro coetanei, sono imbattibili nel radunare e convincere, ma prima, loro stessi vanno riconquistati con l’educazione. Molti dei nostri militanti sono padri e madri di famiglia, e più di ogni altra cosa desiderano insegnare l’amore per la Francia ai propri figli. Questo amore deve apprendersi fin dalla più tenera età, in famiglia, a scuola, e quindi nell’impegno fra i propri pari. Oggi, l’educazione pubblica non è solo manchevole, ma corrompe i giovani. Per questo, i nazionalisti ne dovranno riassumere il controllo, perché i bambini tornino a far fiorire in sé una vocazione imprescindibile che li seguirà nell’età adulta: servire la nazione.

Nazionalisti e fieri in un mondo che cambia: quali sono i vostri prossimi traguardi?

Siamo un popolo gallico, segnato dalle proprie lotte (anche se siamo stati romanizzati, ereditando quindi tutti i pregi della civiltà romana). Questa particolarità spiega probabilmente la difficoltà dei francesi, nazionalisti inclusi, a coalizzarsi in nome di un comune obbiettivo. Tuttavia, mira essenziale del nostro militare è precisamente unire i nazionalisti in un vero fronte di opposizione all’oligarchia mondialista che ci domina. In ciò, nostri compagni di strada non possono essere i partiti populisti di destra, ormai distaccatisi dai fondamenti distintivi del nazionalismo. Il RN, ad esempio, punta solo su una strategia puramente elettorale, di per sé basata sul rinnegare tutti i pilastri della causa nazionale. Come partito, non pubblica fogli culturali, è inerte da un punto di vista militante, e le sue posizioni su molti temi sono ormai compiutamente progressiste (non è un caso che i deputati del RN abbiano votato per l’inserimento dell’aborto in Costituzione, e che Marine Le Pen abbia scritto al Ministro dell’Interno per esortarlo a bandire i gruppi di “estrema destra”). Allo stesso modo, il partito Reconquête, crollato del resto alle scorse elezioni, pare più preoccupato di tutelare le macellazioni rituali e gli interessi sionisti che il popolo francese. Per provare a influenzare il barometro politico nazionale, quindi, abbiamo nel 2024 presentato una lista alle Europee, che abbiamo chiamato “Fortress Europe”. Tale iniziativa ci ha permesso di venire in contatto con molti bravi camerati, rafforzando al contempo la coesione interna al movimento, deciso a porsi come avanguardia per la liberazione della nostra nazione dai vincoli anti-nazionali che la incatenano. Per il momento, dunque, di primaria importanza è rinsaldarci, nel collettivo e nei singoli. In un futuro prossimo, invece, puntiamo a porci come centro di gravità nazionalista. Bando alle oligarchie e alle false alternative politiche, il nostro fronte ha molta strada da fare, e tanta voglia di crescere. Continuate a seguirci.

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