La società nordamericana è quella nello stato più avanzato di decadenza: mancanza di idee vivificanti, appiattimento consumistico e morte della spiritualità hanno scatenato una pericolosa pulsione di morte. Thanatos, l’archetipo della morte, si manifesta con la tendenza all’autodistruzione in quel popolo che ha smarrito la voglia di vivere, sostituita da quella di possedere, che ha rinnegato le radici per realizzare una società multietnica. Non avere tradizioni o cancellare quelle ereditate dagli avi porta inesorabilmente verso la depressione e la perdita della voglia di vivere, per il senso di colpa di un tradimento imperdonabile.
I pensieri suicidari denunciano la convinzione dell’ineluttabilità della fine, la disperazione senza speranza di salvezza dovuta alla caduta in un grave stato depressivo. La rassegnazione ad una vita piatta dove si insegue disperatamente il mito del successo facile e della ricchezza ad ogni costo, del resto, producono quel senso di indegnità che accende il desiderio di morte. La povertà di grandi masse di lavoratori, la disoccupazione, la solitudine e l’emarginazione di questi nuovi diseredati sono tra le cause della perdita della voglia di vivere.
Le forze della globalizzazione ispirano, nei cittadini di origini europee, la vergogna di essere gli eredi di una civiltà responsabile delle peggiori nefandezze commesse contro qualsiasi minoranza etnica. L’attacco forsennato della cultura della cancellazione alla Storia e alle tradizioni degli europei è causa di quella vergogna: ogni certezza viene spazzata per fare spazio ad una nuova umanità senz’anima. Come sempre, gli europei vengono facilmente aggrediti dalle infezioni spirituali provenienti da oltreoceano, cadendo nella stessa abulia dei bianchi al di là dell’Atlantico.
Il tradimento della spiritualità originaria ha provocato la debolezza degli europei, la depressione di massa che li priva degli anticorpi necessari a combattere i germi dell’infezione americana. I bianchi dei due continenti si vergognano della loro Storia, della ricchezza, del benessere, dell’istruzione; in poche parole, della loro cultura e della loro civiltà. Hanno dimenticato che sono conquiste e non ingiusti privilegi, sono il frutto del sacrificio di generazioni di artisti, geni, guerrieri ed esploratori.
L’ipocrisia, il buonismo, la viltà dei ricchi progressisti, di un clero corrotto, di femministe che non difendono le donne, ma odiano gli uomini, di giovani finti rivoluzionari organici al Sistema, spargono il seme della vergogna. Convincono i popoli di essere in colpa nei confronti di ogni minoranza possibile, invocando l’espiazione del danno causato con la cessione dei beni e della sovranità territoriale. L’immigrazione selvaggia importatrice di nuovi schiavi, l’accoglienza indiscriminata, la sottomissione a culture aliene ed inconciliabili, colpiranno anche coloro che le promuovono incoscientemente.
Anche le loro proprietà, il benessere, i lussi, saranno il bottino dei conquistatori, che imporranno la nuova legge e non ci sarà più spazio per rivendicazioni ecologiste, teologie della liberazione e rivolte contro il patriarcato. La nuova società sarà veramente patriarcale, senza diritti LGBT e altre amenità, le false libertà del capitalismo terminale finiranno anche per i traditori della loro civiltà. I maschi deboli del mondo morente che non sono pronti all’estrema difesa della terra e della famiglia, soccomberanno senza opporsi all’invasione.
La demonizzazione dell’aggressività, forza sana e naturale, l’individualismo egoista che ha distrutto la comunità, il crollo della natalità, la sostituzione di una sana sessualità con la pornografia, hanno disarmato gli europei. L’uomo bianco dalle radici recise, orfano del divino, senza alcuna tradizione, ormai estraneo a casa propria, travolto dalla vergogna della sua identità è destinato ad una triste scomparsa. La fine annunciata degli europei non è un caso delle Storia, ma l’esito di un diabolico disegno perpetrato dalle élite economiche per creare un uomo nuovo. Un servo dei consumi, senza patria e identità, omologato e disintegrato, numero di una massa senza volto, solo ed isolato, preda della paura e della solitudine. Il cliente ideale dell’industria farmaceutica, degli spacciatori di sostanze stupefacenti, di produttori di cibi spazzatura e oggetti inutili acquistati compulsivamente.
Ma lo spirito del tempo con il suo cancro spirituale aggredirà anche i popoli giovani e vitali che vogliono il posto dei bianchi, anch’essi contaminati dalla peste consumista aspirano al lusso non all’egemonia religiosa. Gli ortodossi portatori di una visione forte scompariranno scalzati da nuovi consumatori affamati e invidiosi, da masse di diseredati senza patria e senza religione. Lo svolgersi del ciclo cosmico finale, l’Età del Ferro o Kali Yuga, non contempla la vittoria di una nuova religione, ma la scomparsa di tutte nel caos della fine del cosmo.
La terapia della depressione con le conseguenti tendenze suicidare dell’uomo bianco è nel Principio di Individuazione junghiano, il Dharma delle filosofie spirituali induista e buddhista. Riscoprire la missione di portatore di civiltà. ritrovare il destino di una stirpe di guerrieri e conquistatori, chi è fedele all’identità e alla comunità non muore mai ed è destinato all’eternità.
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