Il cinismo dell’Occidente ha raggiunto il suo apice: mentre sacrifica l’Ucraina in una guerra che non può vincere, sostiene e finanzia il genocidio del popolo palestinese. Due tragedie che, sebbene diverse nei contesti, sono il frutto dello stesso sistema: il capitalismo neoliberista e l’egemonia statunitense, che usano i popoli come carne da macello per perpetuare il proprio dominio globale.
Ucraina: il Tradimento dell’Occidente
L’Ucraina è stata usata come un mero strumento geopolitico dagli Stati Uniti e dall’Europa. Affidata a un saltimbanco senza spessore politico, è stata trasformata in un avamposto contro la Russia, senza mai avere la reale possibilità di autodeterminarsi. L’Occidente l’ha armata, illusa e poi abbandonata, senza curarsi delle devastazioni, delle morti e della disperazione della sua gente. Ora, quando la realtà del fallimento è innegabile, la narrazione cambia: Kiev non è più un simbolo di resistenza, ma un problema da gestire, un rifiuto da scaricare.
Palestina: il Genocidio nell’Indifferenza dell’Occidente
Mentre l’Ucraina veniva sacrificata in nome degli interessi atlantisti, la Palestina subiva il colpo più violento della sua storia. Israele, con il pieno sostegno degli Stati Uniti e dei loro alleati, ha perpetrato un genocidio sotto gli occhi del mondo. Ospedali bombardati, famiglie sterminate, un intero popolo ridotto alla fame e alla disperazione. Eppure, l’Occidente, sempre pronto a parlare di diritti umani quando gli fa comodo, ha scelto il silenzio o, peggio, la complicità attiva.
La sorte della Palestina dimostra che l’Occidente non si muove per principi morali, ma solo per interesse. Se un massacro serve i suoi scopi, viene giustificato; se una guerra è utile per la propria egemonia, viene fomentata. La retorica della democrazia e dei diritti umani è solo una maschera dietro cui si nasconde il vero volto dell’imperialismo neoliberista.
Il Nemico è Comune: Capitalismo, Neoliberismo e USA
Ucraina e Palestina sono due lati della stessa medaglia: l’asservimento totale dell’Occidente agli interessi americani e alla logica del profitto. Il capitalismo non conosce confini, non ha alleati, non ha pietà. Usa e getta, sfrutta e distrugge, senza mai farsi scrupoli. Il neoliberismo, con la sua ideologia dell’individualismo sfrenato e del dominio del mercato su ogni cosa, ha privato i popoli della loro sovranità, riducendoli a semplici ingranaggi di una macchina che arricchisce pochi e schiaccia tutti gli altri.
E dietro tutto questo c’è un responsabile chiaro: gli Stati Uniti. La loro politica di dominio globale si fonda sulla guerra, sul caos e sulla distruzione. Hanno devastato il Medio Oriente, ridotto l’America Latina alla miseria, imposto regimi fantoccio in tutto il mondo e ora stanno portando l’Europa verso il baratro.
Un Nuovo Orizzonte Politico per l’Umanità
Non basta più denunciare, è necessario costruire un’alternativa. I popoli devono unirsi contro l’imperialismo americano, il neoliberismo e il capitalismo predatorio. Serve una nuova visione politica che superi le divisioni etniche, religiose e nazionali, per affermare un fronte comune di resistenza. Un fronte che unisca il Sud globale con le classi oppresse dell’Occidente, che dia voce a chi è stato ridotto al silenzio, che rifiuti l’ordine mondiale imposto da Washington e dalle sue élite finanziarie.
È tempo di spezzare le catene della propaganda e del consumismo, di rifiutare la logica della guerra perpetua, di costruire un mondo basato sulla solidarietà tra i popoli e sulla giustizia sociale. Il futuro dell’umanità dipende dalla nostra capacità di riconoscere il vero nemico e di combatterlo con determinazione.